Disarmo
Il Disarmo dell'Ira risale al 28 luglio 2005 annunciato ufficialmente dall'organizzazione attraverso un comunicato.
Il Disarmo dell’Ira risale al 28 luglio 2005 annunciato attraverso un comunicato con il quale l’organizzazione paramilitare dichiara ufficialmente la cessazione della lotta armata.
Dopo oltre 30 anni di attività ed un lungo dibattito interno, l’Irish Republican Army sceglie di perseguire i propri scopi politici esclusivamente attraverso gli strumenti democratici.
I momenti più importanti del passo storico compiuto dall’Ira, la cronologia e le dichiarazioni ufficiali, fatte di comunicati e reazioni politiche e sociali. Ecco la storia di un disarmo.
A cura di Gustavo Pregoni.
Comunicato ufficiale
In data odierna (28 luglio 2005) l’IRA ha compiuto lo storico passo di dichiarare ufficialmente la cessazione della lotta armata, dopo oltre 30 anni di attività ed un lungo dibattito interno, e di perseguire d’ora in avanti i propri scopi politici esclusivamente attraverso gli strumenti democratici. Di seguito il testo integrale del tanto atteso comunicato ufficiale dell’Esercito Repubblicano Irlandese.
‘La leadership di Oglaigh na hEireann (IRA in gaelico, nda) ha formalmente ordinato la cessazione della campagna militare. Tale ordine sarà in vigore dalle ore 16:00 di oggi pomeriggio. Tutte le unità dell’IRA hanno ricevuto l’ordine di deporre le armi. A tutti i Volontari è stato ordinato di favorire lo sviluppo di programmi meramente politici e democratici attraverso mezzi puramente pacifici. I Volontari non dovranno assolutamente essere coinvolti in nessun altro tipo di attività.
La leadership dell’IRA ha inoltre autorizzato un nostro rappresentante ad accordarsi con la Independent International Commission on Decommissioning (la Commissione Indipendente Internazionale sul Disarmo, nda) al fine di completare il processo di messa fuori uso di tutte le proprie armi e di effettuarlo nel più breve tempo possibile ed in maniera tale da fornire, al riguardo, le maggiori garanzie possibili a tutta l’opinione pubblica. Abbiamo invitato due testimoni indipendenti, l’uno di credo Protestante e l’altro di fede Cattolica, a presenziare a tali atti.
L’Army Council ha preso queste decisioni in seguito a delle discussioni interne senza precedenti ed a numerose consultazioni con tutte le unità dell’IRA e tutti i Volontari. Abbiamo apprezzato sia il modo onesto e propositivo con cui il processo di consultazione è stato condotto sia la profondità ed i contenuti di tutte le osservazioni fatte. Siamo orgogliosi del modo solidale con cui questo storico dibattito è stato affrontato. L’esito delle nostre consultazioni ha mostrato quanto forte sia il sostegno da parte di tutti i Volontari dell’IRA alla strategia di pace condotta dal Sinn Fèin. Vi è, però, anche un rammarico generale riguardo al fallimento da parte dei due governi e da parte unionista di impegnarsi pienamente nel processo di pace e di renderlo efficace.
Questo ci ha oggettivamente creato reali difficoltà, anche perché la stragrande maggioranza delle persone in Irlanda supporta in toto tale processo. Sia loro che i sostenitori di un’Irlanda unita presenti in tutto il mondo vogliono assistere ad una piena esecuzione del Good Friday Agreement (trattato di pace stipulato nel 1998, nda).
Comunque, al di là di tutti questi ostacoli, le nostre decisioni sono state prese per perseguire i nostri obiettivi repubblicani e democratici, ivi incluso lo scopo di un’Irlanda unita. Siamo fermamente convinti che oggi vi sia una via alternativa per raggiungere tale scopo e far cessare il dominio Inglese nel nostro paese. Questa è rappresentata dalla responsabilità di tutti i Volontari di mostrare le proprie doti di leadership, determinazione e coraggio. Siamo pienamente coscienti dei sacrifici dei nostri patrioti morti, di quelli che sono stati incarcerati, di tutti i Volontari, delle loro famiglie e dell’intera base repubblicana. Ribadiamo la nostra convinzione riguardo al fatto che la lotta armata finora condotta è stata interamente legittima. Siamo consapevoli che molte persone hanno sofferto a causa del conflitto nordirlandese.
Per questo vige un imperativo assoluto su entrambi i fronti, ossia quello di costruire una pace giusta e duratura. La questione irlandese della difesa della comunità nazionalista e cattolica è sorta con noi.La società intera ha la responsabilità di assicurare che non avvengano più fatti come i pogrom del 1969 e dei primi anni ’70. Poi vi è anche la responsabilità universale di combattere il settarianismo in tutte le sue forme. L’IRA è totalmente dedita al perseguimento degli obiettivi di unità nazionale e di indipendenza, al fine di creare la Repubblica così come delineata dalla Proclamazione del 1916.
Chiediamo a tutti i repubblicani Irlandesi la massima unità ed il massimo impegno. Siamo convinti che, lavorando tutti insieme, i repubblicani Irlandesi possano raggiungere gli scopi prefissati. Ciascun Volontario è ben consapevole dell’importanza delle decisioni che abbiamo preso e tutta l’IRA è obbligata a rispettare tali ordini. Vi è, adesso, l’opportunità senza precedenti di utilizzare così considerevoli energia e buona volontà ai fini di sviluppare il peace-process. Tutta questa serie di iniziative rappresenta il nostro contributo a tale fine ed ai continui sforzi di assicurare indipendenza ed unità a tutto il popolo d’Irlanda.
Cronologia, fine alla lotta
- 31 Agosto 1994: l’IRA annuncia la ‘completa cessazione delle operazioni militari’.
- 13 Ottobre 1994: il Combined Loyalist Military Command annuncia il cessate il fuoco delle formazioni paramilitari protestanti dell’ UDA/UFF, UVF e Red Hand Commando.
- 24 Gennaio 1996: il Rapporto Mitchell, emesso dall’omonimo ex-senatore degli Stati Uniti, chiede ufficialmente ad entrambe le fazioni l’impegno a perseguire i propri scopi solamente con mezzi pacifici e democratici, la messa fuori uso delle armi possedute dai paramilitari e le elezioni prima dell’apertura dei negoziati di pace.
- 9 Febbraio 1996: il cessate il fuoco dell’IRA termina quando due persone vengono uccise dall’esplosione di una bomba, avvenuta a South Quay, nei pressi dei Docklands di Londra.
- 16 Maggio 1997: il neo-eletto Primo Ministro Britannico, Tony Blair, nel suo discorso tenuto a Belfast, avverte I Repubblicani, dicendo che ‘il treno dell’accordo è in partenza, ed io vi voglio a bordo di esso’.
- 20 Luglio 1997: l’ IRA annuncia un secondo cessate il fuoco, per permettere al Sinn Fèin (SF) di partecipare ai negoziati di Stormont.
- 10 Aprile 1998: viene stipulato il Good Friday Agreement (GFA).
- 22 Maggio 1998: il referendum indetto in Irlanda del Nord e riguardante l’accettazione o meno del GFA ha visto prevalere nettamente il SI, con il 71.12%, contro il 28.88% dei voti contrari.
- 25 Giugno 1998: le elezioni per la Northern Ireland Assembly hanno visto l’Ulster Unionist Party (UUP) di Trimble ed il Socialist Democratic Labour Party (SDLP) di Hume affermarsi rispettivamente come primo e secondo partito politico del paese.
- 15 Agosto 1998: 29 persone perdono la vita a causa di un attentato messo in atto a Omagh dalla Real IRA, fazione fuoriuscita dall’IRA Provisional e contraria al processo di pace.
- 11 Settembre 1998: avviene il rilascio del primo detenuto ‘paramilitare’, secondo I termini previsti dal GFA.
- 10 Dicembre 1998: John Hume, leader del SDLP, e David Trimble, leader dell’UUP, ricevono a Stoccolma il Premio Nobel per la Pace.
- 9 Settembre 1999: la Patten Commission raccomanda una riforma generale dell’apparato di pubblica sicurezza operante nelle sei contee.
- Dicembre 1999: dopo circa 20 mesi di ritardo, finalmente I poteri di governo passano da Westminster ad un esecutivo locale, che vede tra l’altro la partecipazione di Martin McGuinness, discusso numero 2 del SF, quale Ministro dell’Educazione.
- 11 Febbraio 2000: Peter Mandelson, Segretario di Stato per l’Irlanda del Nord, firma l’ordine di sospensione della Northern Ireland Assembly, a causa del fallito tentativo di far effettuare il disarmo all’IRA.
- 30 Maggio 2000: I poteri di devolution sono stati di nuovo resi esercitabili in Irlanda del Nord, dopo che il Primo Ministro Trimble ha ufficialmente ricevuto assicurazione da parte del direttivo dell’ Esercito Repubblicano Irlandese riguardo al fatto che esso si dichiara disposto ad effettuare pubblicamente il disarmo.
- 1 Luglio 2001: David Trimble si dimette a causa della continua impasse riguardante la messa fuori uso delle armi; circa 20 giorni dopo il Generale John de Chastelain, a capo della commissione atta a vigilare sulle attività di disarmo, dichiara che l’IRA ha iniziato le operazioni di disarmo.
- 10 Agosto 2001: il nuovo Segretario di Stato, John Reid, sospende di nuovo l’esercizio dei poteri di devolution per circa 24 ore.
- Ottobre 2001: sulla scia degli attacchi terroristici contro gli Stati Uniti ed in seguito all’arresto di 3 militanti repubblicani in Colombia, l’IRA comincia a mettere fuori uso il proprio arsenale.
- 5 Novembre 2001: la devolution viene di nuovo ripristinata.
- 4 Ottobre 2002: gli uffici del SF nel palazzo di Stormont vengono perquisiti dagli agenti della polizia nordirlandese, in quanto si teme che il movimento repubblicano stia effettuando azioni di spionaggio all’interno degli edifici governativi, a causa del ritrovamento di alcune microspie nelle stanze di alcunui membri dell’UUP.
- 14 Ottobre 2002: John Reid annuncia nuovamente la sospensione dei poteri di devolution e la re-introduzione del Direct Rule di Westminster sulla provincia, in quanto il governo di Londra è stanco della c.d. ‘twin track policy’ (strategia del doppio binario, nda), consistente sia nell’uso dei mezzi democratici, ma anche delle lotta armata, da parte dei Repubblicani.
- 1 Maggio 2003: le elezioni per l’Assemblea Nordirlandese vengono posticipate su ordine di Tony Blair, in quanto l’IRA non ha ancora reso chiara la sua volontà di cessare la lotta armata e di effettuare il completo disarmo del proprio arsenale bellico.
- 21 Ottobre 2003: lo sviluppo del processo di pace subisce un nuovo arresto a causa del fallimento dei negoziati fra UUP e SF e del successivo rifiuto di Trimble ad ogni ulteriore tentativo di dialogo con il movimento repubblicano, in quanto l’atto di disarmo dell’IRA non è stato giudicato credibile dal leader dell’UUP.
- 26 Novembre 2003: nuove elezioni politiche ed affermazione del Democratic Unionist Party (DUP), partito ultra-conservatore protestante, guidato dal Rev. Ian Paisley, come primo partito del paese; il SF diviene il primo partito per quanto riguarda l’elettorato cattolico, scavalcando un SDLP ormai privo di identità politica ed ormai orfano di Hume.
- 8 Dicembre 2004:I negoziati e le trattative condotti da tutte le parti in causa, compresi I due governi di Londra e Dublino, naufragano quando il DUP esige che gli atti di decommissioning (disarmo, nda) dell’IRA siano interamente fotografati.
- 21 Dicembre 2004: una banda di rapinatori mette a segno un colpo da oltre 26 milioni di sterline, svaligiando la sede centrale della Northern Bank, in pieno city-centre a Belfast; l’IRA è fortemente sospettata.
- 30 Gennaio 2005: Robert McCartney, un cattolico residente nel quartiere di Short Strand a East Belfast, viene percosso e successivamente accoltellato in seguito ad una rissa avvenuta fuori dal Magennis’s Bar di Belfast; morirà alcune ore dopo. L’IRA, accusata di tale omicidio da parte dei familiari, espelle alcuni dei suoi membri sospettati dell’assassinio.
- 6 Aprile 2005: Gerry Adams, presidente del SF, chiede ufficialmente all’IRA di abbandonare definitivamente le armi e di entrare nel gioco politico con mezzi pacifici e democratici; in seguito a tale appello comincia un lungo dibattito ed una serie di consultazioni interne all’organizzazione.
- 27 Luglio 2005: in attesa del responso da parte dell’Army Council dell’IRA e per mostrare la propria dedizione al peace-process, il governo Inglese rilascia Sean Kelly, l’autore dell’attentato a Shankill Road del 1993, dopo che il neo Segretario di Stato per l’Irlanda del Nord, Peter Hain, aveva alcuni mesi prima revocato tale rilascio anticipato.
- 28 Luglio 2005: L’IRA ordina a tutte le sue unità ed a tutti I suoi militanti di deporre le armi, e dichiara ufficialmente che dalle ore 16:00 di tale giorno la lotta armata si considera cessata.