Informazioni necessarie e nozioni base per comprendere a fondo le differenze linguistiche delle diverse zone da visitare durante la permanenza in Irlanda e in Irlanda del Nord.
Nel confrontare la lingua ufficiale, dalla lingua scritta o parlata è facile imabbtersi in alcune precisazioni che sono tuttora al vaglio degli studiosi. Solitamente “Irlandese” è sinonimo di “gaelico”, ma secondo Alan Titley, traduttore e professore emerito presso l’University College di Cork questa sinonimia è errata. “La lingua irlandese non dovrebbe mai essere definita gaelica perché farlo è storicamente, socialmente, formalmente e linguisticamente sbagliato”, sostiene lo studioso. “Gaelico” è ora correttamente applicato alla principale lingua storica della Scozia, sebbene sia stato anche indicato (in inglese) come “irlandese” per la maggior parte della sua storia. La distinzione non è sottile: “irlandese” si riferisce alla lingua madre dell’Irlanda e “gaelico” si riferisce alla principale lingua madre della Scozia, sebbene il termine sia entrato in uso comune solo negli ultimi duecento anni, o meno.
Repubblica d’Irlanda
L’inglese e l’irlandese sono gli idiomi ufficiali della Repubblica d’Irlanda, che si conferma di fatto essere una nazione bilingue. L’inglese è certamente la lingua più parlata nonostante ci sia uno zoccolo duro, ad esempio le regioni Gaeltacht, ferme sostenitrici del gaelico irlandese come lingua parlata. I gaelic speakers, tanto per associare un nome e delle zone geografiche sono presenti nel Connacht, nel Donegal o più a sud nel Kerry, Cork e anche in zone più piccole di Waterford, Mayo e Meath. I parlanti abituali sono sostenuti anche dai cartelli stradali e segnali bilingui. È un bene sia stata riconosciuta la tutela dell’irlandese a livello europeo, un modo per conservare un patrimonio culturale considerando che il gaelico è anche il termine collettivo per un gruppo di lingue.
Irlanda del Nord
Un discorso a parte merita l’Irlanda del Nord, dove l’inglese è lingua ufficiale. Ovviamente è possibile trovare matrici di irlandese (gaelico), considerando che anche gli idiomi sono entrati nel dibattito pubblico come distinzioni di identità durante gli anni del conflitto tra repubblicani e nazionalisti. Il Good Friday Agreement, ovvero l’accordo che sancisce la pace in queste terre, riconosce l’insegnamento del gaelico e per volere degli unionisti anche l’esistenza dell’Ulster-scots, una lingua dialettale nata dal contatto tra l’inglese, il gaelico scozzese e l’irlandese. Nell’accordo di St Andrews del 2006 il governo britannico si è impegnato a una legislazione per promuovere la lingua, cosa che non è avvenuta. E così anche la lingua irlandese è stata spesso merce di scambio in vista della formazione di un governo che potesse unire le diverse anime.