Guinness, la birra scura più celebre al mondo

Tutto sulla Guinness, la birra scura di Dublino più famosa e conosciuta al mondo per spillatura, spumeggiante schiuma e inconfondibile sapore.
Indice
- Caratteristiche della Guinness
- Quali sono i diversi tipi di Guinness?
- Come spillare la Guinness
- Consumi e consumatori
- Storia della Guinness
- Guinness Storehouse, la fabbrica a Dublino
- Curiosità sulla birra Guinness
- Ricette con la Guinness
- Guinness World Records
- Dove comprare la Guinness
- Abbigliamento e prodotti Guinness
La straordinaria ascesa di Guinness è testimoniata dai numeri: annualmente la produzione della birra stout richiede 90 mila tonnellate del migliore orzo d’Irlanda, che corrisponde al 7% dell’intera produzione nazionale irlandese. In altri termini, ogni anno 4 mila camion carichi di orzo attraversano Saint James’s Gate a Dublino, quartier generale d’Irlanda di Guinness. Se i mezzi pesanti dovessero arrivare tutti insieme si formerebbe una coda di 30 miglia: immaginare l’ingorgo stradale dà il significato di quanta birra venga prodotta.
Per comprendere fino in fondo l’arte della Guinness bisogna fare riferimento al suo fondatore, il celebre Arthur Guinness che a soli 34 anni mise in piedi quella che sarebbe diventata una delle più famose fabbriche di birra. Giovanissimo, l’imprenditore ideò la stout, ossia la birra scura talvolta indicata sbagliando come nera, riuscendo al contempo nell’impresa di affittare il birrificio a un prezzo davvero conveniente. Sottoscrisse un accordo di affitto per 9 mila anni a 45 sterline al mese. Ci credeva davvero: un veggente e lungimirante mastro birraio d’Irlanda che dal 1759 produce nella fabbrica di Dublino la sua birra tramite la Arthur Guinness Son & Co.
A lui si deve il gusto amaro che lascia al palato la birra Guinness, a lui si deve la riconoscenza per aver amato il proprio lavoro e creduto di fare qualcosa di grande, a lui si deve aver portato un pezzo d’Irlanda in ogni angolo. Lo stesso James Joyce, tanto per definire un riconoscente qualunque, definì la Guinness di Dublino come “L’unica bruna della quale nessuna donna irlandese può immaginarsi gelosa: è una birra sublime”.
Caratteristiche della Guinness
La Guinness è una birra di tipo stout, una birra scura ad alta fermentazione prodotta da malto d’orzo tostato. La schiuma è bianca, compatta e cremosa. Guinness è percepita di colore nero, ma è veramente nera? No, in realtà è classificata “Rubino scuro” e ciò che la contraddistingue è il fatto di essere una birra robusta, al contrario delle lager inglesi, le pilsner e le altre chiare. Siamo di fronte a una stout spessa e cremosa con dei retrogusti da scoprire assaporando. L’iconica pinta di Guinness, servita nel suo altrettanto raffigurativo bicchiere, è già di per sé un successo: un connubio che dà identità al marchio e forza al gusto, tra le più famose sul pianeta terra.
Gli ingredienti
Il colore scuro e il bicchiere affascinante nascondono ingredienti prelibati che rendono la Guinness buona e nutriente.
- Acqua
- Orzo tostato
- Orzo maltato
- Luppolo
- Lievito
La Guinness viene creata utilizzando quattro ingredienti chiave: orzo tostato, orzo maltato, luppolo, lievito e acqua che rendono la birra priva di latticini e senza caffeina. Inoltre, negli ultimi anni Guinness ha rinunciato all’utilizzo della colla di pesce nel processo produttivo così da diventare un prodotto adatto per le diete vegetariane e vegane. Di fatto la birra scura irlandese è vegana.
La tostatura
Guinness prende il colore e il sapore tipico dal procedimento di tostatura dell’orzo. Senza orzo, non c’è Guinness. Questi chicchi di cereali al gusto di nocciola sono il cuore e l’anima del marchio, sono ciò che rendono speciale il sapore. L’orzo proviene da agricoltori locali, alcuni dei quali coltivano da generazioni il prodotto appositamente per il birrificio della birra nera irlandese. Dal momento in cui l’orzo arriva al birrificio, i birrai della scura irlandese attivano il lento processo per maltare. Nei birrifici Guinness, l’orzo viene parzialmente germinato in acqua ed essiccato con aria calda. Una volta maltato, l’orzo è tostato per ottenere una ricca finitura scura simil nera. Esattamente a 232 gradi Celsius.
La schiuma
La schiuma della Guinness è bianca, compatta e cremosa. Ma qual è il motivo per il quale la schiuma rimane compatta una volta servita nel bicchiere? Si resta affascinati dalla pinta di Guinness, nel guardarla mentre viene preparata, dalla sua forma perfetta, dalla bellezza nonché armonia ed equilibrio, ristabilito al termine della spillatura. La magia avviene nel momento in cui la birra viene versata, quando nella fase di innesco le bolle di azoto contribuiscono alla formazione della schiuma compatta. A dare cremosità al processo è senz’altro il carboazoto, che nella fase di spillatura dà alla birra scura irlandese il vantaggio rispetto ai sistemi tradizionali esclusivamente spinti da anidride carbonica. Questo perché l’azoto non si disperde nel liquido, rendendo la Guinness birra “ferma”, con meno bollicine, e con un “tocco” di schiuma unico.
Il gusto e il sapore
La scura irlandese assume inizialmente un sapore umido e latteo (seppur non contenendo latticini), con un gusto influenzato dal modo cui è versata. Sbagliando la spillatura, Guinness potrebbe apparire più acquosa che lattiginosa. Dunque no, alla spillatura ci vuole un esperto. Viceversa può assumere, e assume, il sapore tostato (come il caffè, pur non contenendo caffeina) con una forte sapidità di grano scuro. In linea di massima la birra “nera” irlandese può essere definita come una bevanda dalla dolcezza maltata e un’amarezza luppolata, con note di caffè e cioccolato.
- Molto cremosa
- Bevibile
- Con un leggero retrogusto di cioccolato e caffè
Gradi alcolici
I gradi alcolici della Guinness Original Draught, quella più diffusa, sono pari a 4,2%. Ad ogni modo, per arrivare a più persone possibili, nel tempo l’azienda ha creato diverse varianti di birra scura irlandese giocando sia sulla gradazione alcolica sia sul gusto sia sulla tipologia di contenitore. Ci sono delle Guinness esportate all’estero con una gradazione più importante, come ad esempio la Special Export da 8% gradi. Al contrario la Nitro Cold Brew Coffee e la futura Guinness 0.0 hanno gradi alcolici inferiori rispetto alla gradazione della Original.
Quali sono i diversi tipi di Guinness?
La Guinness è immessa sul mercato con diverse varietà di gradi alcolici, quasi interamente scure e corpose capaci di appagare i diversi gusti. Alcune birre scure irlandesi sono prettamente commercializzate in Irlanda, altre invece sono ideate per il mercato estero. In Irlanda, in Italia e in buona parte del pianeta, Guinness è reperibile nei supermercati, o negli ipermercati, nelle lattine o in bottiglia, mentre nei pub è sempre garantita la mescita.
Perché c’è la pallina nella lattina di Guinness?
La Guinness è spillata tramite un processo di azotizzazione. L’abbinamento accattivante di gas azoto e anidride carbonica crea un equilibrio perfettamente bilanciato. Il risultato è così buono che il metodo è replicato su tutta la birra scura irlandese. La tecnologia, originariamente progettata per la spillatura al pub, è stata riformulata anche per la mescita in latta. Per questo sono state introdotte delle palline bianche nelle lattine. Il famoso “widget” è frutto di una ingegnosa capsula riempita di azoto che si gonfia di bolle nel momento in cui si estrae la linguetta ad anello. Il risultato è stupefacente, ovvero ottenere la Guinness stout perfettamente liscia anche a casa.
Come spillare la Guinness
La celebre Guinness va servita in due tempi e la fase di assestamento richiede 119,53 secondi. Anche in Italia, tendenzialmente, i pub rispettano le direttive di spillatura.
- Il bicchiere con marchio Guinness, a forma di campana rovesciata, è fondamentale in quanto il logo dell’arpa è di fatto la linea guida per i passaggi successivi.
- Il secondo passaggio prevede il posizionamento del bicchiere a un angolo di 45 gradi.
- A questo punto è possibile versare la birra scura irlandese alla spina tirando il rubinetto in avanti e riempiendo il bicchiere fino al logo. In questa fase la birra finisce nel bicchiere con una certa forza. Il contatto della birra con il vetro, grazie all’angolazione del bicchiere, dà origine alla formazione delle bollicine a garanzia di una schiuma più liscia e cremosa.
- Raggiunto il fondo dell’arpa si può raddrizzare il bicchiere in posizione verticale. È il momento di aspettare. La pinta di Guinness è torbida e bisogna attendere che le bolle dal centro si depositino lungo i lati del bicchiere. La fase di assestamento è indicata in esattamente 119,53 secondi, non due minuti e nemmeno 119 secondi. In questo momento è visibile la creazione di due strati distinti.
- Il passaggio finale è quello di rabboccare il bicchiere e di formare una schiuma leggera. Per salvaguardare il lavoro fatto finora è indispensabile non utilizzare l’alta pressione. Per questo ai baristi è consigliato di allontanare il rubinetto dal bicchiere in modo da dimezzare la forza del flusso.
- I passaggi precedenti permettono di spillare la Guinness perfetta, come raccomandato dai produttori. Inoltre, ad alcuni birrai piace incastonare il trifoglio nella schiuma disegnando direttamente con il becco dello spillatore.
A dare sostegno al processo di spillatura della birra scura irlandese c’è l’azoto. A differenza degli impianti tradizionali che facevano uso della CO2, durante la mescita alla spina si utilizza una miscela di gas azoto/CO2 per spingere la birra attraverso le serpentine. Il binomio è una delle componenti fondamentali per garantire la cremosità della birra Guinness. La miscela di gas è composta al 75% di azoto e 25% di CO2. La temperatura di servizio della birra Guinness dovrebbe avvenire intorno ai 6°C.
Il tutorial
Fergal Murray, secondo alcuni è il miglior birraio del mondo, mostra come spillare la Guinness perfetta. Per chi non lo conoscesse, a soli 42 anni, con capelli castani ricci e maliziosi occhi irlandesi, Murray ottenne un lavoro come chimico ricercatore presso il famoso marchio prima di iscriversi all’Institute of Brewing di Londra per intraprendere il Master Brewer.
Consumi e consumatori
I consumi della birra nera irlandese sono pari a 850 milioni di litri, ovvero l’equivalente di 1,8 miliardi di pinte. Il maggior consumatore di Guinness sul pianeta Terra è l’Africa, con il 30% dei consumi. Non è un caso, infatti, se tre dei cinque birrifici di proprietà dell’azienda si trovano qui. L’Irlanda si difende, considerando i numeri contenuti della popolazione, facendo registrare, soltanto a Dublino, 9.800 pinte di Guinness spillate all’ora in un periodo temporale che va dalle 17:50 del venerdì fino alle 3:00 del lunedì successivo.
La Guinness è disponibile in più di 120 Paesi e viene prodotta in quasi 50. Tra i maggiori consumatori di Guinness c’è il Regno Unito, che vanta addirittura uno stabilimento del 1936.
Al secondo posto della classifica c’è la Nigeria, dove la Guinness è venduta in bottiglie di vetro piuttosto che in lattina. Proseguendo nell’elenco troviamo al terzo posto della classifica l’Irlanda, con una vendita della scura pari a un quarto della birra venduta nel Paese.
Al quarto posto ci sono gli Usa, un mercato piuttosto grande che raggiunse l’apice di notorietà grazie anche a Barack Obama quando — nei panni di Presidente degli Stati Uniti d’America — si fece immortalare con una pinta di Guinness in mano durante la visita nel villaggio irlandese di Moneygall.
Al quinto posto c’è di nuovo l’Africa con il Camerun, che ospita uno stabilimento Guinness attivo insieme a quelli già presenti in Ghana e Nigeria. Come anticipato, la produzione africana soddisfa il 40% del volume totale mondiale di Guinness.
Storia della Guinness
Scoprire le origini della Guinness significa ripercorrere in qualche modo la vita di Arthur, uno degli imprenditori più geniali d’Irlanda che cominciò a produrre birra scura nella città di Leixlip prima di trasferirsi nella famosa, oramai consolidata, fabbrica di St James’s Gate Brewery a Dublino. Correva l’anno 1759 quando quel deposito abbandonato, affittato per 45 sterline all’anno con un contratto di 9000 anni, iniziò la produzione. Il proprietario, forse, non avrebbe mai creduto che il birrificio si trasformasse in un’industria tra le più fiorenti d’Irlanda. Oggi la Fabbrica della Guinness a Dublino è un museo, in grado di conservare il passato, di far vivere il presente e condividere lo sguardo proiettato al futuro dell’azienda.
Ascesa
Arthur ha rapidamente sviluppato un commercio di successo, iniziando ben presto a esportare Guinness sul mercato inglese. “Porter”, termine che significa “facchino”, introdusse un nuovo tipo di birra inglese, già inventato a Londra nel 1722 da Ralph Harwood. A differenza delle solite lager già viste, Guinness introduce l’orzo tostato, conferendo al prodotto un colore rubino scuro e un aroma ricco. Tra le diverse porter c’è la “Guinness West India Porter”, la Guinness Foreign Extra Stout, due prodotti che valgono il 45% del mercato a livello globale molto popolari in Asia, Africa e Caraibi.
Boom economico
Gli affari di Arthur furono trasmessi a suo figlio, Arthur Guinness II, che ne subentrò. L’attività fu trasferita da padre in figlio per cinque successive generazioni. Una dinastia. Negli anni ’30 il St James’s Gate Brewery diventò il più grande birrificio in Irlanda. Il commercio estero fu ampliato e nel 1830 le spedizioni della birra scura arrivarono a Lisbona (Portogallo), Carolina del Sud (Stati Uniti), New York (USA), Barbados (Caraibi) e Sierra Leone (Africa).
Un marchio internazionale
Alla fine del XX secolo, Guinness era diventato un marchio internazionale e il più grande birrificio. Nel 1901 fu istituito un laboratorio per migliorare le generazioni future di birrifici. Edward, uno dei successori, morì nel 1927 e suo figlio, Rupert Guinness, divenne il nuovo presidente. Sotto la presidenza Rupert l’attività si espanse ulteriormente. Per la prima volta un birrificio della Guinness Ireland fu costruito oltremare e aperto nel 1936 a Park Royal (Londra). Nel 1929 fu lanciata la prima campagna pubblicitaria ufficiale.